Siamo intorno al 1920 , sono gli anni delle importanti migrazioni degli italiani oltreoceano. Valigie piene di storie, di speranze, di ricordi, di malinconia e… di pasta. Gli spaghetti saranno di nuovo sulla tavola, senza sapere se ci sarà una casa, senza sapere quale sarà il futuro, ma quel rito, quell’odore, quel sapere, tutto ciò darà di nuovo forma alla storia familiare, accompagnerà i ricordi e cullerà il sogno di ricominciare. Siamo partiti dall’immagine della valigia piena di pasta, di conserve, di salumi, e da lì vogliamo raccontare storie tanto vere quanto simboliche, storie di un’immigrazione che, nel tempo, si ripete, identica, con altri nomi, altri tragitti, ma straordinariamente sempre uguale. Sono storie di viaggio, sono storie di gente che si sposta per mare e condivide preoccupazioni, speranza, nausee, euforia, paura e, nel nostro caso, spaghetti.